Scrivere contenuti per i tuoi utenti significa semplificare loro la lettura. In questo articolo vediamo come posizionare una pagina web nelle prime posizioni su Google attraverso contenuti unici, utili e usabili. Segui i miei consigli e migliora le tue pagine web, per le persone e per i motori di ricerca.
Ricordi ancora “Quel ramo del lago di Como…”? Bene, direi che è ora di andare oltre! Scrivere “bene” per il web significa mettere al primo posto l’efficacia della comunicazione, non è un semplice esercizio di stile.
I testi che si scrivono per il web non sono destinati a rimanere chiusi in un cassetto e ad essere riletti per puro piacere personale. Sono testi fatti per essere letti dal maggior numero possibile di persone, per essere condivisi. Mirano ad avere massima visibilità.
Per fare questo non possiamo solo affidarci alla condivisione tra utenti, i contenuti oggi sono infiniti. Dobbiamo anche fare amicizia con il Signor Google, che ci aiuterà a portare il nostro articolo in una buona posizione , con maggiori probabilità di essere trovato e letto dagli utenti. Un blog ben fatto può essere il cuore di una strategia di marketing vincente!
Contenuti unici, utili e usabili: le 3 U che fanno la differenza
Scrivere per il web non è difficile, se sai come farlo. Ci sono tre regole base da tenere sempre a mente.
I tuoi contenuti devono essere:
- unici, ovvero originali, freschi, di qualità.
- utili per gli utenti, quindi interessanti, efficaci, con informazioni verificate e dettagliate quanto basta.
- usabili, cioè ben organizzati e formattati, in modo che siano facilmente fruibili sia dagli utenti che da Google.
#1 Preoccupati dell’unicità dei tuoi contenuti: attento al Panda!
Con il tempo e “l’esperienza” il Signor Google è diventato sempre più intelligente e attento a fornire contenuti di qualità ai suoi utenti.
L’algoritmo con il quale Google valuta i siti web è molto complesso e in continuo cambiamento, ma siamo in grado di individuare alcuni degli elementi più importanti.
Uno di questi è appunto l’unicità dei contenuti.
Dal 2011 l’algoritmo di Google è stato implementato con il Panda Update, che controlla la presenza di contenuti duplicati (testi identici presenti in più documenti diversi), e in particolare ripulisce i risultati di ricerca da siti di poco valore.
Cosa significa contenuti duplicati?
I contenuti duplicati sono blocchi di testo che si ripetono identici o molto simili in luoghi diversi sul web: o sulla stessa pagina, o in pagine diverse dello stesso dominio, o in domini separati.
In alcuni casi si potrebbe trattare di un problema di struttura del sito, più che di contenuti veri e propri.
Ad esempio, nel caso di un eCommerce è abbastanza normale che ci siano informazioni ripetute, come quelle che riguardano le spedizioni o il pagamento.
In questo caso è meglio creare una pagina unica che contiene tutte queste informazioni e inserire un link ad essa nelle pagine prodotto.
Potremmo anche ritrovarci con una pagina con informazioni effettivamente utili, ma accessibile da più indirizzi. Google non comprende in maniera autonoma la struttura del sito e quindi genera un’indicizzazione errata degli URL che rimandano alla stessa pagina e presentano lo stesso contenuto.
In pratica per il motore di ricerca si tratta di più pagine con lo stesso contenuto, quindi di contenuto duplicato. Per ovviare a questi problemi dobbiamo accertarci che ci sia una sola versione del sito e che abbia un URL univoco.
Inoltre dobbiamo imparare ad usare gli attributi noindex e nofollow, che ci permettono di evitare l’indicizzazione di determinate parti del nostro sito.
In altri casi invece il problema sta proprio nel contenuto, che è di scarsa qualità e magari scopiazzato da altri siti web. E’ il caso delle Content Farm, ovvero siti e portali che pubblicano contenuti scadenti, con molti link esterni e pubblicità, pensati per attirare visite e guadagnare tramite i click sugli annunci Adsense.
I contenuti del tuo sito web sono originali, vero?
In conclusione posso affermare che il copia-incolla non porta molto lontano, nemmeno nel mondo del web!
#2 Contenuti utili, think outside the box!
Appena il termometro sale sopra i 25° ecco arrivare, puntuali come le zanzare, gli articoli sulla dieta estiva, sulla cura della pelle sotto al sole e sui luoghi più gettonati per le vacanze.
Chiunque si improvvisa dietologo, dermatologo o viaggiatore incallito pur di seguire i trends di stagione e “riempire” il suo blog di contenuti. Ma non basta.
Oggi per scrivere un articolo di successo devi veicolare un contenuto che sia realmente utile per l’utente.
Bill Gates docet: “Content is the king”. In realtà non basta nemmeno questo, come vedremo tra poco.
E’ vero che non è facile essere originali in un ambiente dove le informazioni a disposizione sono infinite, ma ci sono ancora delle possibilità di scrivere qualcosa di interessante. Trova la tua nicchia, o scrivi di un argomento mainstream, ma dal tuo punto di vista, da una prospettiva diversa.
Pensa fuori dagli schemi!
Scrivi e fatti notare dal tuo mercato
Ho parlato spesso di “successo”, ma in pratica, come si misura la riuscita di un articolo e di un blog? Si misura in termini di autorevolezza.
Se sei una voce autorevole nel web, e in particolare nel tuo campo d’interesse, il tuo blog acquisisce valore. E’ ancora Google che decide se la tua è una voce “che conta”, in base al suo personale ranking? In questa classifica incidono tanti fattori, ma uno dei più importanti è l’apprezzamento degli utenti. A tal proposito è indispensabile curare il proprio personal branding. L’autorevolezza che hai presso la tua nicchia di mercato ha un’influenza anche sul posizionamento dei tuoi articoli sui motori di ricerca.
Se il tuo articolo viene commentato, condiviso, se insomma se ne parla, sale automaticamente nella classifica di Google, che lo considera appunto autorevole.
In termini di marketing un blog autorevole attira visibilità e traffico. Diventa quindi un luogo molto appetibile per posizionare pubblicità, è un mezzo privilegiato per arrivare ad uno specifico target di utenti, è una vetrina ideale per la vendita dei tuoi prodotti o servizi.
#3 Contenuti usabili: come accontentare Google e il lettore
Usabili significa di facile lettura, sia per Google che per gli utenti che navigano sul nostro sito.
Devi infatti pensare sia al lettore, che cerca una determinata informazione, che al motore di ricerca , che periodicamente scansiona il tuo sito e ricava informazioni utili per il posizionamento. Cerca quindi di semplificargli il compito.
Ti spiego meglio: il Signor Google non ha tempo di mettersi a leggere tutti i siti disponibili in rete e di riproporceli quando facciamo una ricerca. Si avvale dell’aiuto dei suoi spiders, ragnetti che passano al setaccio la rete e cercano di capire di cosa parla ogni singolo sito, ogni pagina presente nel web.
Per rendergli il lavoro più semplice e veloce basta seguire delle regole e scrivere seguendo delle regole. Questo farà in modo che lo spider sappia esattamente dove andare a cercare le informazioni che gli servono.
A questo punto potrebbe sembrare complicato accontentare le esigenze di entrambi, ma non è così. Se ci pensi bene Google mira a offrire all’utente finale risposte quanto più pertinenti alle sue domande, nel più breve tempo possibile. Quindi l’obiettivo del motore di ricerca coincide alla fine con quello del lettore.
Un testo, per essere efficace, deve essere ben strutturato, ovvero costruito intorno concetti realmente cercati dalle persone e che si lasci leggere facilmente.
Paragrafi. E’ come fare un millefoglie
Per prima cosa dobbiamo considerare che la lettura a schermo è completamente diversa da quella su carta. Non leggiamo in modo lineare, da cima a fondo, ma scansioniamo la pagina alla ricerca dell’informazione che ci interessa. Per questo dobbiamo rendere il contenuto facilmente fruibile .
Jacob Nielsen è stato il primo a parlare della “struttura a millefoglie” che consta di capoversi brevi, staccati e titolati con chiarezza. La lettura dovrebbe essere quindi come scorrere uno schedario con delle etichette e aprire solo il fascicolo che ci interessa o, se preferite, come affondare la forchetta nel famoso dolce a strati.
E’ importante quindi dividere il testo in blocchi, ognuno con il proprio titolo e sottotitolo. Ancora meglio se inseriamo delle pause visive tra un paragrafo e l’altro che scongiurano l’effetto “muro di testo”. Si può trattare di immagini, grafici, bottoni, liste o semplicemente degli spazi bianchi. Queste aiutano il lettore a visualizzare il paragrafo e a trovare velocemente ciò che cerca.
Scrivi titoli efficaci
Considera che il tuo pubblico difficilmente leggerà al primo colpo tutto il tuo articolo. Si limiterà a scrollare la pagina cercando i titoli, i sottotitoli e le parole chiave per farsi un’idea di ciò che parla l’articolo e capire se può essere la risposta alle sue domande.
Quindi così come abbiamo curato i paragrafi dobbiamo prenderci cura degli altri elementi di testo: titoli, sottotitoli, grassetti, corsivi, elenchi e tutti quegli elementi che richiamano l’attenzione del lettore.
Formatta bene il testo e stabilisci delle gerarchie in base all’importanza del contenuto.
Questo va fatto anche a livello di codice html. Usa i tag h, che stabiliscono delle gerarchie all’interno del contenuto. Google infatti scansiona tutti i contenuti attraverso questo codice, che rappresenta lo scheletro della pagina (pensa all’upside down di Stranger Things, ma meno inquietante).
L’html ha infatti a disposizione dei tag chiamati headings (intestazioni), che servono per individuare i titoli.
Ci sono 6 diverse categorie, dall’h1 all’h6 in ordine di importanza. Assegnando a porzioni del nostro testo questi tag comunichiamo con gli spider e gli segnaliamo quali sono i concetti chiave del nostro articolo, come è organizzato, di cosa parla ogni blocco di testo. In base a queste informazioni poi Google ci posizionerà nei risultati di ricerca e mostrerà il nostro sito a chi cerca argomenti attinenti.
Frontloading, patti chiari amicizia lunga
Patti chiari fin dall’inizio significa che il contenuto più importante va posizionato all’inizio del testo. Questo può significare all’inizio del paragrafo, della frase, del titolo, dell’elenco. Lo stesso devi fare con le parole chiave, che è bene siano presenti all’inizio del titolo e nel primo paragrafo.
Bisogna infatti sempre tenere presente che l’attenzione del lettore è al massimo all’inizio dell’articolo e va pian piano scemando.
Il primo paragrafo è forse l’unico che viene letto per intero (lo fa l’81% degli utenti), per farsi un’idea dell’articolo. Il crollo della lettura avviene tra il terzo e quarto: il 71% arriva a leggere il secondo, il 63% il terzo, solo il 32% il quarto.
Per questo bisogna andare dritti al punto senza tanti giri di parole, avere una buona organizzazione del testo e dei titoli efficaci per far orientare l’utente.
Altrimenti il nostro lettore abbandonerà la nostra pagina e il nostro prezioso contenuto rimarrà nel cassetto.
Contenuto ma anche forma
Come aavrai già capito l’aspetto della tua pagina e del suo testo è di fondamentale importanza, al pari del contenuto.
Devi fare in modo che la lettura del tuo articolo sia un’esperienza piacevole per il tuo pubblico. Ci sono degli accorgimenti che ci aiutano in questo:
- usa un font senza grazie, che risulta più leggibile
- scegli i colori in modo che il testo contrasti bene con lo sfondo e sia quindi ben visibile
- no al testo giustificato, meglio un orientamento a bandiera
- interlinea ampia per dare respiro ai paragrafi
My two cents. Ti racconto come faccio io.
L’organizzazione è fondamentale, è bene sapere già dal principio dove si vuole andare a parare ed avere in mente una struttura, anche sommaria, dell’articolo.
L’idea romantica dello scrittore che scrive a lume di candela e si lascia trasportare dall’ispirazione è superata da un pò e scrivere a braccio potrebbe rivelarsi controproducente.
Ecco quindi gli step che io seguo quando scrivo un articolo per il web:
- Pianifica: un articolo non può essere un contenuto a se stante, dev’essere coerente con il blog di cui fa parte. Quindi è bene studiare fin dall’inizio un piano editoriale e decidere con che frequenza si scrive, quando si pubblicano gli articoli e le modalità di condivisione sui social.
- Studiare le keywords: attraverso degli strumenti specifici come ad esempio Google Trends o Keyword Planner puoi analizzare gli intenti di ricerca degli utenti e risalire agli argomenti più cercati del periodo. Sempre rispettando l’argomento del tuo blog, puoi cercare di sfruttare gli argomenti più in trend del momento per avere più probabilità di essere letti.
- Documentati: “il buon giornalismo è la fatica del cercare, del documentarsi, del controllare, senza paraocchi, senza settarismi e in modo indipendente”. Informarsi prima di scrivere è fondamentale, è bene preparare preventivamente tutto il materiale a cui attingere e fare riferimento (non copiare!) In questa fase ci si guarda intorno, anche per studiare eventuali competitor.
- Scrivi pensando all’utente: beh prima o poi doveva succedere, è ora di mettersi a battere sui tasti.
- Promuovi i tuoi post: bisogna atteneresi alla strategia che abbiamo scelto, quindi condividere gli articoli in determinati social e non in altri ad esempio. In pratica dobbiamo portare il contenuto al lettore.
- Monitora le tue pagine web: come in tutti i progetti che riguardano il web, è molto importante analizzare i dati dopo aver pubblicato l’articolo. Sul web tutto è misurabile, quindi è bene sfruttare i dati che abbiamo a disposizione per implementare e migliorare la nostra strategia. Possiamo studiare chi sono i nostri lettori, che età hanno, quali sono i loro interessi, che reazione ha suscitato il nostro articolo e molte altre sfumature. Devi tenere d’occhio i kpi, ovvero i key performance indicators, che misurano il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati.
Dimenticavo…tutto questo è possibile solo se ci sono delle buone fondamenta!
Puoi anche scrivere i migliori testi in circolazione, i più interessanti e ben fatti, ma se nessuno li trova…è come averli tenuti nel cassetto a prendere polvere.
I tuoi sogni di gloria falliranno miseramente se non hai un buon supporto alle spalle. Infatti affinché i tuoi testi siano performanti deve esserlo anche la piattaforma su cui i contenuti vengono pubblicati.
Questo significa avere un sito veloce, ottimizzato, anche nel codice, oltre che nella dimensione delle immagini inserite.
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