Scheda Personas

Saper targettizzare i contenuti e indirizzarli alle persone giuste è il punto su cui ci siamo lasciati nel precedente post, riguardante i contenuti virali.

Uno degli aspetti fondamentali per fare del content marketing vincente è focalizzarsi su poche persone e non sulla massa, indirizzando i contenuti a persone specifiche.

Diventa quindi necessario creare una Scheda Personas.

Ma cosa si intende, innanzitutto, per Personas?

Il termine “Persona” è utilizzato per definire dei personaggi creati a tavolino, degli archetipi basati sui risultati di ricerche e creati al fine di identificare i propri clienti, dando loro un nome e una storia personale, per cercare di comprendere quali siano gli obiettivi che guidano il loro comportamento, quali i processi d’acquisto da loro seguiti e quali le motivazioni che li inducono all’acquisto.

Ora che abbiamo definito il termine Personas dobbiamo capire come creare una scheda Personas e quindi definire, attraverso delle ricerche, quali sono i clienti che utilizzeranno i nostri prodotti e/o servizi.

Claudio Gagliardini, durante il webinar sul Content Marketing, ci ha delineato alcuni passaggi fondamentali per creare una Scheda Personas:

  • per prima cosa dobbiamo effettuare una raccolta di dati che ci fornisca informazioni sul comportamento dei clienti, ricavandola dalle statistiche del sito web. Attraverso le metriche di Google Analitycs è possibile ottenere informazioni sui dati demografici e geografici, sul comportamento, sulla tecnologia utilizzata, sui canali attraverso i quali gli utenti arrivano al nostro sito web, le keywords che sono state ricercate e il tempo, ossia la durata media di permanenza del cliente sul sito.

 

  • A questo tipo di dati è importante aggiungere informazioni provenienti da conversazioni avvenute nei social media e da interviste per capire quali sono le leve motivazionali e i valori che inducono un cliente al cambiamento.

 

  • Un altro passaggio per definire le Personas è attribuire a queste un nome, un volto umano che rimanga impresso nelle mente.

 

  • Dobbiamo poi delineare le caratteristiche che quello specifico target potrebbe avere, definire il loro profilo socio-demografico, assegnare obiettivi e capire quali sono le motivazioni che li inducono a delle azioni.

Tutti quei clienti che rispecchiano la scheda costruita, sono i destinatari dei nostri contenuti. Spunti interessanti sono anche forniti nel celebre articolo di Brett Relander, specializzato in Digital Marketing e Social media and Mobile Marketing.

Già ai tempi dell’Impero Romano, Marco Tullio Cicerone aveva capito il senso della targettizzazione:

Se vuoi convincermi devi pensare come me, sentire quello che io sento e parlare la mia lingua

Tutto ciò significa: mettersi nella testa del cliente e percepire le sue sensazioni.

Quasi sempre le aziende  promuovono i loro prodotti esaltandone le caratteristiche in modo esponenziale, senza mai mettersi nei panni del cliente per capire quello che effettivamente pensano e  quello di cui hanno bisogno.

Dougs Kessle, un altro grande del marketing dei giorni nostri, dice che Il marketing tradizionale parla alle persone, il content marketing parla con loro:

Traditional Marketing talks at people. Content marketing talks with them

Se vogliamo che i nostri utenti ci seguano e condividano i nostri contenuti, dobbiamo parlare ed interagire con loro. La pubblicazione di contenuti sul blog, sui social e sul sito web non deve essere fine a se stessa, bensì stimolare condivisioni e dar vita a delle vere e proprie discussioni!

Cosa ne pensi?

Dicci la tua, quali strategie hai utilizzato per coinvolgere i tuoi utenti?

Ti stai ancora chiedendo quali siano le caratteristiche principali dei contenuti che convertono?

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